Il silenzio degli Eroi

di Marco Regi

Quando siamo molto giovani non lo facciamo mai, ma arriva un momento in cui ci fermiamo e iniziamo a guardaci indietro e a rivedere il nostro passato….fatti, persone, accadimenti.

Spesso anche i fatti negativi e dolorosi suscitano una sorta ‘’di nostalgia’’ per quel tempo ormai inesorabilmente andato.

Lo scorso secolo, il ‘900, è stato un secolo ricco di avvenimenti. Se da un lato scienza, tecnologia e modernità hanno avuto uno slancio mai vissuto prima di allora, dall’altro gli orrori di due guerre mondiali hanno segnato forse in modo indelebile etica e dignità. Non solo nella loro accezione generale, ma in tutte le sue sfumature più sottili e recondite.

Immaginate di essere a cavallo tra gli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, il mondo è pieno di brio e voglia di fare (erano gli anni della Milano da Bere) e in questo contesto una signora anziana, ormai arrivata al capolinea della sua vita, vive un’esistenza nascosta e silenziosa…fatta di poche cose….TV, parole crociate, amori…..ma soprattutto il volgere lo sguardo al suo passato.

E nel guardare indietro, rivede una giovane ragazza che alle soglie del grande abominio della seconda guerra mondiale osserva l’insorgere di quella dittatura che porterà l’Italia a schierarsi con quel male oscuro e demoniaco chiamato nazismo. 

C’è chi lotta per cercare di arginare questa deriva, questo mare di odio che porterà solo morte e distruzione. In un’Italia dove i maschi hanno un ruolo predominante in molti aspetti, il contributo delle donne è più silenzioso, ma altrettanto prezioso.

La giovane ragazza cerca fondi per sovvenzionare il movimento che si oppone al totalitarismo dittatoriale, lo fa in un contesto dove solo un sospetto anche infondato vuol dire carcere, torture, morte sicura.

Ma lei non ha paura e combatte, fino a quando dopo una perquisizione in casa viene arrestata e per  renderla ‘’innocua’’ è rinchiusa in un manicomio….quei luoghi infami dove l’essere umano diventa il nulla, senza dignità, senza identità. Un oggetto da torturare con parole, vessazioni fino all’uso di strumenti come l’elettroshock.

Lei resiste, molti periranno trovando nella morte una liberazione, ma lei resiste e ne esce viva (forse morta nel suo io)…..forse è un fortunata, o forse chi non ce l’ha fatta ha trovato appunto nella morte ‘’una redenzione’’ dall’orrore subito……

Lei certamente sarà una testimonianza vivente di ciò che uomini carici di assurdo odio possono fare ai loro simili…..che qualcuno dice essere figli di un unico Padre, ma alla fine carnefici e vittime li differenziano in modo inesorabile.

Chi ha lottato con lei, sono diventati personaggi famosi e importati nella storia nazionale post bellica…..lei no….lei è entrata nell’oblio dei vivi dimenticati…..

Ma non può fare a meno di volgere lo sguardo indietro e comunque sentirsi…..la Quarta Compagna.

Orsola Severini, dopo l’intimista romanzo ‘’Il Consolo’’, con la ‘’Quarta Compagna’’ ci regala un romanzo (fondato su una storia vera e una attenta e puntuale ricerca storiografica) che descrive quanto le donne hanno subito, quanto hanno lottato (ieri, oggi e domani).

Quel desiderio di libertà, non elitaria e di genere, ma universale che spinge a rischiare la vita senza se e senza ma.

Questi temi a volte vengono affrontati con una visione e approccio molto ‘’di parte’’ che proprio per questo possono suscitare contrasti e un’analisi non ‘’serena’’. La Severini, con la sua scrittura affronta il tema in un modo ‘’alto’’ consentendo così a tutti di conoscere cosa è accaduto (ancorchè in forma romanzata), e di sviluppare un proprio pensiero e opinione.

La libertà è un bene universale…..Orsola narrandoci l’infamia di cosa è accaduto ci insegna a combattere per essa.

Sotto la recensione del volume:

Orsona Severini

LA QUARTA COMPAGNA

Fandango Libri Editore

La storia vera di un’eroina involontaria della Resistenza mai rivelata al grande pubblico, una donna che ha combattuto le grandi battaglie del Novecento italiano armata solo della propria disperazione. Una donna che ha agito sempre e soltanto nel nome di quello che riteneva giusto. Ispirata alla storia vera di Isolina (Lina) Morandotti, La quarta compagna rende omaggio alle tante donne combattenti italiane, che durante il regime fascista e per tutta la storia del Novecento, hanno lottato per difendere il proprio senso di giustizia, a costo di perdere tutto ciò che avevano. Un racconto per tornare alle matrici della lotta per un mondo più giusto.

(fonte Amazon)

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