Alessandro Gionni nasce a Frascati nel marzo del 1958.
Da sempre definitosi “Enthusiast photographer”, la sua storia “fotografica” si divide sostanzialmente in due periodi storici:
Il periodo “analogico”, tra i 18 ed i 25 anni, in cui si dedica a scattare prevalentemente paesaggi di campagna e sperimentando anche in camera oscura.
Il secondo periodo, coincidente con l’acquisto della prima fotocamera digitale nel 2011, fa riemergere in lui la passione per quest’ arte.
Le forme architettoniche, il bianco e nero e la postproduzione diventano i fattori più stimolanti, approfonditi anche da studi specifici per migliorare la sua tecnica.
Il suo è un modo molto personale di raccontare per immagini, riuscendo a cogliere gli aspetti essenziali del contesto architettonico e urbano, che racconta e ripropone attraverso interessanti elaborazioni caratterizzate da sobrietà ed eleganza.
La sua fotografia risulta originale anche grazie all’utilizzo di particolari e ricercati punti di osservazione. Ne deriva, come risultato finale, un’opera esaltata da tagli e composizioni di grande effetto.
Racconta della sua fotografia:
“Di fronte a strutture già fotografate milioni di volte da chiunque di noi, il mio sforzo è di non essere ovvio, scontato, “già visto”. Ecco allora gli scatti in notturna, con angolazioni non abituali, con lenti non abituali che deformano le linee e modificano le geometrie a cui i nostri occhi ed il nostro cervello sono ormai abituati.
Risulta quasi ovvio dire che quando una foto mi “riesce”, l’intima soddisfazione è grande, come piacere di condividerla con chi ha voglia di soffermarsi sui miei scatti.
Devo ammettere che tutto ciò che studio ed approfondisco per stimolare la mia creatività, soprattutto nelle fase di postproduzione, mi porta spesso ad una sperimentazione continua, che qualche volta da risultati diversi da quelli ricercati, ma non per questo meno interessanti.
Ho anche l’abitudine di rivisitare vecchi scatti, applicando tecniche o effetti appresi in tempi successivi, per sperimentare continuamente il confronto tra il presente e il passato.
Se dovessi definire in due parole la mia passione per la fotografia , direi che è come il linguaggio per un bambino: giorno per giorno si acquisisce un termine in più, giorno per giorno si riesce a comporre frasi sempre più articolate, per fare una cosa molto semplice nella sua complessità….. esprimere il proprio pensiero e le proprie emozioni.”
Foto e testo di Alessandro Gionni