Cronache della pandemia

Daniele Morgera

la Bussola, 2022 – 240 pagine

Quando su Radio I annuncio nel giornale delle 19:00 che Tedros Ghebreyesus, direttore generale dell’Oms, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dichiarato l’inizio della pandemia, il Covid – senza saperlo – ce lo avevo già addosso. Era l’11 marzo 2020. 24 ore prima, nel nostro Paese, erano entrate in vigore misure restrittive di sanità pubblica. Da lì a poco, tutta Italia avrebbe conosciuto il significato di una parola inglese che ha cambiato il nostro rapporto con la società, il tempo, gli spazi, forse anche con noi stessi nel generale senso di smarrimento di quei giorni: il lockdown. Chiusi dentro casa. E il più possibile distanti all’interno delle abitazioni. Per chi, come me, è nato nell’era dei viaggi a portata di tutti e delle mobilità globale, l’idea di una malattia infettiva capace di bloccare il mondo era inverosimile. Poteva essere la trama di un film horror, di quelli sulle minacce di guerre batteriologiche o su futuri fantascientifici. E invece il Coronavirus ha fatto irruzione nelle nostre vite, imponendoci cambiamenti profonde oltre a ferite e sofferenza. Il Covid è un fatto sociale totale. Ce lo siamo presi o qualcuno vicino a noi lo ha preso. Ci ha riguardato e ci riguarda tutti.

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