Giorno 4 – 7 settembre 2023

Da un cammino spirituale ci si aspetta quasi per ovvietà legata al nome di ricevere grandi intuizioni e messaggi criptici dal divino.

Oggi non è stato affatto così.

Ho percorso altri 35km per portarmi fino a Muxia, la prima città raggiunta durante il mio cammino. Nel tragitto l’atto stesso del pensare, rimuginare, mi è stato praticamente impossibile. Avevo talmente tanto dolore fisico che far giungere la mia mente a qualcosa di meno terreno era un’opera degna del più giovane Giotto in Assisi.

Arrivata a Muxia ho sentito tanto il desiderio di vivere la città e, nonostante il corpo facesse difficoltà a permetterlo, dopo essere arrivata in ostello ho proseguito.

C’erano persone che si divertivano, ed io insieme a loro. Se la leggerezza fosse il senso di questo viaggio?

Da lì il cammino ha preso una piega diversa ma parallela alla sacralità con il quale l’ho intrapreso. Il viaggio spirituale può essere anche condito di sana leggerezza e convivialità. Conoscersi, sperimentare. Di fatto è il contatto con gli altri a renderci ancor più unici.

Questa mattina all’alba ho percorso un tratto di bosco illuminato dalla sola luce della luna. Quando ero in Africa, a Zanzibar, puntavo la sveglia alle 5 del mattino per andare a guardare l’alba che cambiava il colore del paesaggio intorno a me. Se non mi fossi svegliata non lo avrei mai visto. Questo è il senso del sacrificio. Rendere sacro il tempo.

Essenziale è anche questo.

Farsi bastare e godere del bello che si ha.

Mi sento sempre più felice della vita che ho scelto. Forse Santiago mi darà più di quanto io potessi immaginare. Questa la fortuna di muoversi senza alcuna aspettativa.

70km sono stati fatti, la meta si avvicina.

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