Giorno 6 – 9 settembre 2023

Essere osservatore della fragilità umana è un gran dono. Sono fortunata nel poter godere di un punto di osservazione così privilegiato.

Portandomi verso Pedrouzo ho attraversato il bosco nella pioggia, scegliendo volontariamente di non indossare una protezione adeguata. Le piogge che cadono in zona di oceano, come questa, sono poco clementi. Si scagliano in picchiata sulla terra come dei razzi.

È stata particolare la sensazione che ho provato. L’acqua mi scorreva sulla pelle potevo apprezzarne consistenza, temperatura ed odore.
È così bello il mondo se ci lasciamo toccare..

Nel momento in cui la pioggia era più battente sono stata attratta da un’insolita odore di incenso, insolito quantomeno nel bosco. Girata la curva, sotto di una pensilina ricavata da una struttura di legno e palme, c’era un’uomo a vendere il suo libro.
La solitudine condivisa, il titolo.. ma non è stato quello ad attirarmi.

Dopo aver acquistato il libro – ad un prezzo deciso da me e non imposto dal’autore, modalità molto tipica in Galizia – lo stesso mi ha chiesto di poter apporre una dedica. Ho accettato.

Una volta ripreso in mano il mio libro ho sentito la necessità di abbracciarlo, e lui con me. Stretta. Sentivo il suo cuore battere, il petto respirare. Il mondo intorno, la pioggia, nulla più esisteva.

Riprendo il mio cammino consapevole del fatto che da quell’istante qualcosa è cambiato, o forse stava già cambiando.

Domani sarò a Santiago,non ho aspettative, in realtà non so cosa mi aspetta. Sento una grande emozione. Lascio al silenzio della notte il tempo per dare le spiegazioni che le parole non trovano.

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